domenica 25 maggio 2008

decreto flussi


Vorrei fare alcune osservazioni sul nuovo decreto che regola i flussi di lavoro; mi rivolgo sopratutto ai lettori ma anche ai responsabili della legge. 1 Il datore di lavoro specula sui contratti, di modo che possa diventare un affare privato; il lavoratore si trova così senza lavoro, mentre il padrone intasca i soldi destinati allìorganizzazione di lavoro.2 Un contratto di lavoro costa al migrante che vuole venire in Italia, una cifra tra le 6000 euro e le 12000 euro.3 Il datore di lavoro fa agli immigrati una promessa di lavoro e di alloggio, però, quando arrivano in Italia, non trovano né un vero lavoro, né un alloggio dignitoso.Il risultato è che il migrante si trova a vivere in mezzo ad una strada. Se i responsabili non prendono in considerazione questo punto di vista, sarà una grande contraddizione della legge. Il dovere del datore di lavoro è di rispettare il contenuto del contratto, almeno un lavoro sicuro per un anno e un alloggio, se il contratto è di tipo indeterminato, secondo la busta paga; invece se il contratto è stagionale, deve permettere di far lavorare il migrante per tutta la stagione. La mancanza del rispetto del contenuto del contratto provoca uno squilibrio della struttura dell'immigrazione, e sopratutto aumenta la disoccupazione e la delinquenza.
Abdellah manyani

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