venerdì 6 giugno 2008

Diritto di voto agli stranieri regolari

Le ultime elezioni italiane, hanno avuto un periodo di scontro, che ha visto protagonista il centro sinistra contro il centro destra, che si sono lanciati pesanti accuse a vicenda. Il centro destra ha sfruttato gli immigrati, trasformandoli in capro espiatorio, per poter vincere le elezioni. Ciò che è successo ha fatto si che ci fosse un lavaggio del cervello generale, che faccia associare ogni reato allo straniero. Così facendo il centro destra si è guadagnato un enorme consenso, fra la popolazione italiana contraria agli immigrati e fra tutti i delusi dal centro sinistra. Solo una piccola fetta di elettori, ha votato il centro destra per fedeltà politica. A dimostrazione di questo fatto, vi sono state grandi manifestazioni di protesta per le nuove manovre politiche a nemmeno un mese dalla salita al potere della destra. la gente da tutta Italia è scesa in piazza a gridare il proprio dissenso, per il decreto contro la spazzatura, poiché la Germania su questo punto è più avanti di trent'anni. La gente si domanda perché l'Italia non può stare al passo con il resto d'Europa.
Parliamo del decreto riguardande i clandestini, ora visti come criminali e parlare degli attuali stranieri regolari, di cui una metà abbondante è arrivata in Italia clandestina, ebbene quella metà perché non dovrebbe anch'essa essere messa in prigione?
La mala politica italiana ha fatto in modo che tutti gli stranieri siano discriminati, seminando il razzismo nel popolo italiano. Non rimproveriamo, l'attuale governo di destra perché ne conosciamo la natura, ma rimproveriamo l'informazione che dovrebbe essere neutrale, l'informazione ormai divenuta serva della politica, suo strumento pronto a diventare arma xenofoba, mietitrice della realtà, con il potere di dilatare e restingere i crimini a seconda se a commetterli è uno straniero o un italiano.
L'Europa ogni anno chiede l'arrivo di nuovi immigrati, però ha bisogno di fare leggi che ne riconoscano i diritti fondamentali e devono riconoscergli il diritto di voto, poiché come contribuenti hanno diritto di mettere bocca sui soldi che versano, ovvero 147.000.000.000 euro all'anno, solo in Italia. Solo con questo riconoscimento di diritti, potranno rendere conto ai partiti.

sabato 31 maggio 2008

Intervista sugli stranieri #4


Questa intervista mira, a vedere gli stranieri, con gli occhi degli italiani. Ogni settimana proporremo le nostre domande e le risposte di ciascun intervistato, cercando di toccare ogni classe sociale, culturale e politica.

Chi è Bago?
Mi chiamo Massimiliano Mazzanti, ho 50 anni, sono nato a Senigallia, sono laureato e non ho un'occupazione stabile.

Che tipo di laurea?
Legge.

Sei mai stato un'immigrato?
No ho sempre vissuto qua, non sono mai andato all'estero per lavorare.

Come vedi la vita degli immigrati?
Penso che sia una vita abbastanza difficile, nel senso che purtroppo, l'Italia non ha delle leggi efficaci.

Quali sono queste leggi?
Principalmente la Bossi-Fini che ha modificato in peggio, quella che c'era prima, la Turco-Napolitano.

Pensi che questo nuovo governo, cambierà qualcosa nella vita degli immigrati?
Se cambia in peggio. La Bossi-Fini propone un atteggiamento più duro e fermo, ma non credo produrrà affetti positivi riguardo l'integrazione degli immigrati. Questo nuovo progetto di legge vorrebbe considerare reato la clandestinità, non favorirà di certo l'integrazione. Renderà molto più complesso e complicato il provvedimento di espulsione. Mentre prima c'erano le sanzioni amministrative. Ora le carceri saranno intasate e per via di tutti i gradi di appello anche i tribunali saranno intasati.

Essendo un profondo conoscitore del diritto, in quanto laureato in giurisprudenza. La costituzione italiana, dà pari diritti a immigrati e italiani?
La costituzione italiana è una delle più moderne ed è fatta bene. Riconosce l'uguaglianza fra cittadini senza distinzione raziale, religiosa o politica. Purtroppo la costituzione non è applicata fino in fondo.

Pensi che ci sia il razzismo in Italia?
Penso che il razzismo ci sia in tutti i paesi, ma in questo momento storico, c'è un'esplosione di xenofobia aizzata da alcuni partiti. Gli immigrati diventano un capro espiatorio e rappresentano l'origine di tutti i mali.

Una soluzione per migliorare l'integrazione?
La soluzione non c'è l'ha in tasca nessuno, comunque la conoscenza della lingua e della legge gli aiuterebbero.

Cosa pensi delle reponsabilità dei partiti, comuni e associazioni riguardo il problema di integrazione?
Sicuramente c'è una carenza da parte diciamo dello stato, in quanto tale. A volte queste persone, vengono considerate solo per la loro capacità di lavoro e non in quanto persone. Oggi la ricchezza rappresentata dagli immigrati è il 9,3% del Pil, quindi la risposta di Forza Nova di rimpatrio degli immigrati significherebbe una catastrofe per il nostro paese. E indubbio però che l'immigrazione in quanto tale ha prodotto e produce illegalità. Ma se facciamo un bilancio tra quello che gli immigrati ci danno e i problemi che creano, il bilancio è positivo. Per lo stato, questo non vuol dire che non esiste un problema sicurezza. C'è una parte di immigrati, una piccola parte, che pensa di fare i propri comodi: Nel senso che qua in Italia, c'è più democrazia, che nel loro paese d'origine. Però viene fatta dai mass media, una campagna di demonizzazione nei confronti degli immigrati, che genera paura nella popolazione italiana e così facendo non si riesce più a distinguere l'immigrato onesto dall'immigrato che delinque.

Ci sono immigrati regolari, senza lavoro, che si lamentano del fatto di non avere le conoscenze giuste ovvero di non essere raccomandati, che ne pensi?
In Italia il problema della raccomandazione c'è sempre stato, per cui succede che molta gente capace e di valore e costretta ad immigrare in altri paesi, che offrono più opportunità.

Ora ti darò delle parole di cui dovrai darmi una definizione personale.

*La verità
La verità è sempre scomoda

*Fiducia
In Italia questa parola...

*Pace
Un valore fondamentale e rappresenta la base di qualsiasi progetto politico di liberazione.



domenica 25 maggio 2008

Intervista sugli stranieri #3

Quest'intervista mira, a vedere gli stranieri, con gli occhi degli italiani. Ogni settimana proporremo le nostre domande e le risposte di ciascun intervistato, cercando di toccare ogni classe sociale, culturale e politica.

Eleonara abita a Marzocca, ha 19 anni, sta frequentando l'ultima anno di liceo e i suoi genitori sono originari di Senigallia.

Conosci qualche straniero?
No, però ho lavorato come bagnina e sono entrata in contatto con molti di loro, specialmente con maghrebini.

Come ti sono sembrati?
Si comportano quasi tutti bene, naturalmente non tutti.

Conosci le leggi sugli stranieri?
Si

Il governo gli dà diritti?
no, non hanno diritti. Il governo vede gli stranieri tutti uguali e vuole lasciarli nell'ignoranza, senza diritti

Perché gli Italiani non vogliano affittare agli stranieri?
Loro vedono gli stranieri come criminali e l'informazione con la sua propaganda xenofoba ha contribuito in gran parte a tutto questo.

Perché gli stranieri non partecipano alla vita politica?
I partiti hanno paura dei voti degli stranieri.

Come vedi il fatto che gli stranieri fanno guadagnare all'Italia,
122mila milioni di euro.?
I risponsabili vedeno gli irregolari e i regolari nello stesso modo. Ci sono alcuni stranieri che fanno lavori, che gli italiani non farebbero mai e vengono trattati senza rispetto.

Come vedi le leggi sulla sicurezza, che vanno a toccare i clandestini?
Loro vogliono solo i voti degli italiani, che vedono tutti i clandestini come criminali e quindi vogliono metterli tutti in carcere.

Cosa pensi del fatto che in via Carducci a Senigallia, vi siano ripetuti controlli da parte della polizia e carabinieri, che finiscono per isolano gli immigrati dagli italiani.?
Gli stranieri sono spaventati, dovrebbero organizzarsi e manifestare. Devono loro cercare di cambiare il modo con cui sono visti dagli italiani.

C'è razzismo in Italia?
C'è il razzismo. E il razzismo di oggi è l'ignoranza.

Come vedi la situazione, sapendo che l'Italia ha votato contro il razzismo nella sede dell'Onu e ha permesso l'esistenza di un partito razzista?
Brutta, non dovrebbero esistere partiti razzisti, come non dovrebbe esserci razzismo.

Perché in Italia i lavoratori stranieri impiegati in lavori manuali, come il muratore. Hanno contratti a bassa retribuzione, senza che gli venga riconosciuta l'abilità professionistica.?
Questo è lo sfruttamento e il razzismo. Non devono fare così, altrimenti i datori di lavoro e il governo perderanno credibilità. Il governo dovrebbe fare qualcosa, per la parità dei diritti fra italiani e stranieri.

Gli italiani hanno paura degli stranieri?
Li vedono come minaccia alla propria cultura e vedono le culture dei paesi meno sviluppati, come qualcosa di inutile.

Il rapporto di crescita demografica in Italia, dimostra che nel 2020 i giovani diminuiranno del 19%, detto ciò pensi che l'Italia abbia bisogno di stranieri?
Le famiglie italiane, fanno pochi bambini per motivi economici. In Italia la maggioranza delle famiglie si trova nella classe media e ha paura di finire sotto la soglia di povertà, cosa che accadrebbe, se facessero bambini che aumentino le spese. L'italia ha bisogno degli stranieri, altrimenti non andrebbe avanti.

Ora ti darò delle parole di cui dovrai darmi una definizione personale.

*Economia:
Sfruttamento.

*Povertà:
Piaga eterna.

*Sfruttamento:
Brutto.

decreto flussi


Vorrei fare alcune osservazioni sul nuovo decreto che regola i flussi di lavoro; mi rivolgo sopratutto ai lettori ma anche ai responsabili della legge. 1 Il datore di lavoro specula sui contratti, di modo che possa diventare un affare privato; il lavoratore si trova così senza lavoro, mentre il padrone intasca i soldi destinati allìorganizzazione di lavoro.2 Un contratto di lavoro costa al migrante che vuole venire in Italia, una cifra tra le 6000 euro e le 12000 euro.3 Il datore di lavoro fa agli immigrati una promessa di lavoro e di alloggio, però, quando arrivano in Italia, non trovano né un vero lavoro, né un alloggio dignitoso.Il risultato è che il migrante si trova a vivere in mezzo ad una strada. Se i responsabili non prendono in considerazione questo punto di vista, sarà una grande contraddizione della legge. Il dovere del datore di lavoro è di rispettare il contenuto del contratto, almeno un lavoro sicuro per un anno e un alloggio, se il contratto è di tipo indeterminato, secondo la busta paga; invece se il contratto è stagionale, deve permettere di far lavorare il migrante per tutta la stagione. La mancanza del rispetto del contenuto del contratto provoca uno squilibrio della struttura dell'immigrazione, e sopratutto aumenta la disoccupazione e la delinquenza.
Abdellah manyani

venerdì 23 maggio 2008

Un clandestino in stazione



In un freddo pomeriggio d’inverno, andai in stazione, ad attendere l’arrivo di un amico di Perugia. Nell’attesa vidi un ragazzo, molto giovane, la cui età si aggirava intorno ai sedici anni. Quando i nostri sguardi si incrociarono, mi sembro quasi di cogliere una profonda malinconia nei suoi occhi. Continuava a fissarmi insistentemente, quasi fosse alla ricerca del coraggio necessario a rivolgermi la parola. Il freddo pungente rendeva l’attesa frustrante e poiché ero arrivato con mezz’ora di anticipo, mi affiorò alla mente l’idea di un confortevole cafè. A una decina di metri dai binari, vi era un bar inglobato nell’edificio della stazione, che faceva poprio al caso mio. Mentre mi accingevo ad entrarvi, non saprei come descriverlo, poiché mi venne in modo quasi istintivo, ma girandomi notai che il ragazzo dagli occhi malinconici, ora era a pochi passi dalle mie spalle. Colto in un pedinamento incerto, notai il suo abbigliamento, troppo leggero e logoro perché gli potesse garantire protezione da quel freddo invernale.

Mi venne quasi una risata ironica, per non aver colto quel particolare prima, distratto dal freddo e dall’attesa di qualcos’altro non mi ero accorto che una persona, seppur con lo sguardo, mi stava chiedendo aiuto. Allora io gli domandai:

- Mi conosci? Prima mi stavi guardando? A quella mia domanda esitò e in preda a un balbettio svelante un suo profondo disagio, riuscì comunque a rispondere.
- Tu sei marocchino?
- Si sono maghrebino. Gli risposi e da questo punto in poi la conversazione continuò in arabo.
- Da dove nel Maghreb? Io sono di Casablanca.
- Io invece sono di Ben Ahmed. Il sapere che la mia città di provenienza fosse vicina alla sua, gli fece rilassare tutti i musculi facciali, che fino a quel momento sembravano contorti da una smorfia di dolore.
- Puoi aiutarmi?
- Per cosa?
- Io sono “nuovo”, voglio andare da mio fratello a Rimini e mi servono i soldi per il treno. (La parola “nuovo” sta significare, arrivato da poco in Italia).
- Va bene, siediti a bere qualcosa e dimmi come sei venuto in Italia.
Aveva gli occhi lucidi, quando emise il sospiro che mi rivelò, l'ansia che lo stava divorando dall'interno.

Ho sempre cercato un modo per riuscire a entrare in Europa, perché tutti i miei amici sono andati lì. La fortuna non mi ha aiutato all’inizio e sono andato da una persona che si chiamava Radwane perché è da lui che sono andati i miei amici. Ci sono andato con mio mio padre, mia madre e mio cognato. E ci accordammo per la cifra di tremila euro.

Saddhec partì dall’aeroporto di Mohammad V e dopo tre ore si ritrovò nell’aeroporto di Tarabulus nella capitale della Libia. Prese un taxi alla ricerca di un hotel a basso costo e quando arrivò in hotel il taxi gli prese più del dovuto. L’hotel gli costava sei euro a notte e la mattina chiamò Radwene al telefono che gli diede un numero di telefono di un certo elhadj Fawzi. Quando lo chiamò al telefono, gli mandò niente meno che una macchina a prendere, che lo portò in un piccolo villaggio di nome Zwara, dove ad aspettarlo c’era un’altra macchina, che lo porto in una villa, in cui vi erano venti persone fra cui due donne e volevano tutti andare in Italia. Quando calarono le tenebre, vennero prelevati con due furgoni che li portarono al lungo mare, dove aspettavano altri quindici persone fra egiziani, tunisini ed algerini. Dopo poco tempo arrivò una barca di nome Zodyak, guidata da due neri, che li portò in mare aperto. Dopo duecento chilometri il motore cominciò a dare i primi segni di cedimento. A quel punto non restava che tornare indietro, vennero dunque portati in una casa diroccata dove passarono la notte al freddo. La notte seguente erano di nuovo in mare aperto, con una tempesta ad aspettarli, però questa volta al timone di Zodyak c’era un esperto pescato maghrebino. Il giorno dopo, si imbatterono in uno spettacolo raccapricciante, decine di cadaveri che galleggiavano in mezzo al mare, uomini e donne nordafricani, che probabilmente tentando di fare il viaggio per la grande fortuna, lo stesso che in quel momento stava intraprendendo lui, erano finiti per battezzare quel mare, come loro ultima dimora. Dopo poco su Zodyak si aprì una falla, l’acqua cominciò ad entrare, il panico iniziò a fermentarsi e la gente iniziò a buttare l’acqua fuori bordo, chi con le mani, chi con le valigie svuotate, cercando disperatamente di opporsi ad un naufragio. Continuarono in questo stato finché non avvistarono il terreno italiano. Ancor prima che potessero iniziare a gioire del loro agoniato arrivo, furono intercettati da una nave militare, un elicottero iniziò a fare fotografie e dopo poco erano nel cpt di Lampedusa. Per il cibo e l’acqua dovettero aspettare l’arrivo della croce rossa, che gli fece anche una sbrigativa visita medica. Dopo una settimana furono trasferiti in aereo, fino ad un'altro cpt vicino ad un aeroporto di Leggio Calabria. Nel cpt gli diedero il vestiti per cambiarsi e una coperta. Poi arrivarono i poliziotti che gli presero le impronte. Trascorsi due giorni,
Saddhec con due amici riuscì a fuggire con l’aiuto di un senegalese, impiegato come guardia nel cpt, corrotto con cinquanta euro. Restarono nascosti fra le montagne per due giorni, finché non incontrarono un pastore con il suo gregge di pecore, che gli diede indicazioni per raggiungere la stazione della città più vicina. Nella stazione si divisero e Saddhec prese una coincidenza dopo l’altra arrivando fino a Falconara, dove finì i soldi. Costretto dalla ristrettezza prese un treno per Rimini senza pagare il biglietto, dove viva il fratello. Ma fu scoperto da un controllore, che lo fece scendere a Senigallia.

Abdellah Manyani,
traduzione a cura di: Karim Franceschi.

sabato 17 maggio 2008

Intervista sugli stranieri #2

Quest'intervista mira, a vedere gli stranieri, con gli occhi degli italiani. Ogni settimana properremo le nostre domande e le risposte di ciascun intervistato, cercando di toccare ogni classe sociale, culturale e politica.

Il sig. Andrea di Taranto, vive a Senigallia da otto anni e all'età di vent'otto anni lavora come radiologo all'ospedale.

Domanda:Pensi che gli stranieri rubino il lavoro?
Risposta:Assolutamente no.

D:Cosa pensi dei lavori in mano ai migranti, in Veneto , in Lobardia e nel resto d'Italia?
R:Penso che siano indispensabili, anche perché occupano posti di lavoro che non fanno gola a nessuno. Basta vedere nel sud Italia, dove la raccolta nei campi è in mano ai migranti, con condizioni di lavoro pietose, in cui ti sporchi le mani, senza il rispetto dei dei diritti sindacali, in situazioni che richiamano il caporalato. Ma basta vedere qui, a Senigallia, da Bigelli sono quasi tutti stranieri.

D:I non regolari nel territorio, rappresentano un pericolo per gli Italiani?
R:Il fatto di non regolarità, in sé non può essere un pericolo per gli Italiani. I non regolari non sono tutti criminali, poi tutte le mafie sono italiane. Comunque dipende anche da che uso si faccia della clandestinità.

D: Cosa pensi del fenomeno, di ghettizzazione degli stranieri?
R: Non è vero che gli italiani sono un popolo ospitale, ma bensì un popolo xenofobo. Poi c'è da dire anche, che per necessità di comunicare e socializzare finiscono per ghettizarsi. A New York gli italiani hanno fatto lo stesso, ancora adesso esitono quartieri italiani.

D: Come vedi le proposte dei partiti, riguardo gli stranieri?
R: I partiti non fanno proposte a favore degli stranieri, anzi a farlo è la Lega, ma per penalizzarli. Poiché con la cittadinanza, ovvero il diritto di voto, dopo dieci anni, gli stranieri non hanno peso politico.

D: Cosa ti viene in mente con le parole "affitti" e "stranieri"?
R: Il fatto che gli stranieri fatichino a trovare affitto, non è un discorso di razzismo. Comunque vi sono due tipologie di situzioni. Nella prima i razzisti che non affittiano agli stranieri .Nella seconda le persone che ci speculano sopra, affittando in nero e a un prezzo più alto.

D: Sempre sugli affitti, pensi che l'inchiesta/campagnia di sensibilizazzione del CSAO Mezza Canaja, per gli affitti agli stranieri, abbia migliorato la situzione a Senigallia?
R: Non sò dirlo.

D: L'Italia, nel parlamento europeo, votò per una moratoria contro il razzismo, cosa pensi del fatto che permetta ai dei partiti razzisti, come Forza Nuova di esitere.
R: Poiché si nascondo dietro dei cavilli, senza essere dichiaratamente fascisti o razzisti. Comunque il programma che propongono è di stampo razzi/fascita.

D: Pensi che l'unione dei popoli sia il futuro?
R: Io non mi pongo neanche questi quesiti, cito Alfred Einstein, "Per me l'unica razza è quella umana".

D: Cosa pensi della povertà nel sud Italia e nel mondo rispetto al nord?
R: In Italia il problema è sempre esistito, sin dal medio evo. Per quanto riguarda il paesi del sud del mondo, la colpa del loro stato è da attribuire all'occidente. Un esempio è quello che hanno fatto gli Stati Uniti in Cile, dove hanno instaurato un regime dittatoriale per arricchire le multinazionali.

D: Perché i consiglieri aggiunti eletti dagli stranieri regolari, non possono votare nei progetti comunali?
R: Bisognerebbe chiederlo all'aggiunta comunale.

Ora ti darò delle parole di cui dovrai darmi una definizione personale.

*Centro sinistra!
Centro sinistra e centro desra sono il rovescio della stessa medaglia.
*Movimenti fascisti!
Retaggio del periodo storico più scuro nell'Italia.
*Guerre!
Interessi squisitamente economici


Abdellah Manyani, Karim Franceschi.

giovedì 15 maggio 2008

come vedi gli stranieri?

non vedo stranieri vedo persone.
era questa la risposta che mi ha colpito di più dall'intervista fatta a massimiliano.E vero queste parole devono arrivare a tutti gli orecchi degli italiani che considerano gli extracomunitari senza valore! loro devono capire che sono persone con degnità,cultura e se sono qui è solo per dare le spalle alla desoccupazione cercando un lavoro ed un futuro.Agiungo che se qualcuno ha dei comportamenti scorreti,non bisogna generalizzare! in tutto il mondo ci sono persone oneste e desoneste.
concludo con una demanda coloro che diffidano dagli extracomunitari:
come mai non acettati gli immigrati se in passato lo siete stati anche voi?

FADILA

venerdì 9 maggio 2008

Intervista sugli stranieri


Quest'intervista mira, a vedere gli stranieri, con gli occhi degli italiani. Ogni settimana properremo le nostre domande e le risposte di ciascun intervistato, cercando di toccare ogni classe sociale, culturale e politica.


Sig. Massimiliano, nato a Pineroto in provincia di Torino e negli ultimi 15 anni, con uno zaino, sacco a pelo e chitarra, ha girato gran parte dell'Italia, per poi arrivare a Senigallia, con la voglia di conoscere sempre nuove persone.

Domanda: Vedi gli stranieri come un problema per l'Italia?
Risposta: Vedo gli uomini in generale come un problema per l'Italia.

D:Che opinione ti sei formato sulla politica della lega sugli stranieri?
R:Anche se da anni si comportano in modo becero, bisogna ammettere che su alcuni punti hanno ragione.

D:Cosa pensi della legge Bossi-Fini, che trasforma lo staraniere in schiavo?
R:Non conosco bene la legge Bossi-Fini.

D:Non pensi che gli stranieri dovrebbero partecipare alla vita politica, con il diritto di voto?
R:Si, dovrebbero avere il diritto di partecipare alla vita politica.

D:Cosa pensi del razzismo?
R:Penso che il razzismo si attui ogni qualvolta si attui una discriminazione

D:Ti riporta una dichiarazione di Bossi in cui afferma di voler rispedire al proprio paese d'origine, tutti gli stranieri senza permesso di soggiorno e tutti i regolare senza un lavoro.
R:Facciomoglielo fare, poi voglio vedere chi lavorerà nelle sue fabbriche.

D: Gli stranieri che hanno versato tanti contributi e si ritrovano momentaneamente senza lavoro, è giusto che vengano rimandati al proprio paese d'origine senza riavere indietro i propri soldi?
R:Dovrebbero riavere indietro i propri soldi, o nel loro paese d'origine, o con una liquidazione prima di andarsene.

D:Cosa pensi dei nazi- fascisti, che vogliono tornare al ventennio fascista?
R:Facciamoglielo fare, sono persone che non hanno vissuto sulla lore pelle quel periodo e non sanno cosa significhi.

D:Cosa pensi di forzanuova, che vuole dare le case popolari solo agli italiani?
R:Ho una casa popolare e vi assicuro che vengono date a chi veramente ne ha bisogno.

D:Perché c'è una pressione così forte per quanto riguarda gli stranieri per quanto riguarda la sicurezza, ovvero telecamere e pattuglie sempre crescenti in quartieri con un elevato numero di stranieri?
R:Venti anni fà succedeva lo stesso con gli immigrati del sud, è solo una cosa ciclica.

D:Non credi che per via del fenomeno "crescita zero" l'Italia abbia bisogno degli stranieri come forza lavoro?
R:Certo.

D:Cosa pensi del fatto che gli stranieri non lottino per il loro diritti?
R:Questo dipende da persona a persona, comunque credo sia dovuto al fatto che provengano da paesi in cui il calpestamento dei diritti è cosa di tutti i giorni. Bisogna che inizino a muoversi da qui.

D:C'è differenza fra gli stranieri che stanno in Francia e quelli che stanno in Italia?
R:L'italia è vent'anni indietro rispetto la Francia e poi la quest'ultima per via delle colonizzazioni è molto più aperta agli stranieri.

D:Cosa pensi delle pressioni dell'unione europea, affinché l'Italia dia il diritto di voto agli stranieri?
R:Il problema dell'Italia, è che prende soldi dall'Unione Europea, ma poi fa come vuole. Se è ventanni indietro rispetto al resto d'europa è anche merito del papa ovvero il vaticano.

Ora ti darò delle parole di cui dovrai darmi una definizione personale.

Come vedi la vita?
La vita è bella!
Come vedi gli stranieri?
Non vedo stranieri ma vedo persone.
Come vedi la politica?
La vita sociale di tutti i giorni, come salutare un vicino è politica.

Abdellah Manyani, Karim Franceschi.

mercoledì 16 aprile 2008

immigrazione


L'immigrazione è un fenomeno antico nella vita di un essere umano; è stato un fenomeno importante per la scoperta della terra e della sua occupazione, finchè non si sono stabiliti ed hanno creato delle società. E con il tempo le migrazioni hanno preso altre forme, ad esempio lo spostamento di esseri umani per la divulgazione della religione tramite i profeti e i loro seguaci, oppure per scopi comerciali.
Oggigiorno però le migrazioni assumono tutt'altro volto, dovuto all'ineguaglianza di spartizione delle risorse economiche e del benessere da un lato e le ingiustizie dall'altro; quindi, questo grande spostamento è dovuto alla ricerca di una vita migliore, di un'opportunità di realizzarsi. La destinazione che si è andata a conformare durante il XIX secolo, è stata quella verso l'Europa Occidentale, grazie al progresso industriale ed economico.
Il fenomeno della migrazione non significa solamente manodopera, ma anche culture diverse, tradizioni e usanze differenti; quindi la presenza dello straniero nella vita dell'altro, che può anche creare preoccupazioni e paure, sopratutto davanti ad un insieme di atti negativi che hanno disturbato la loro serenità e tranquillità. Il grande problema è l'incapacità dei dirigenti politici a dominare i flussi migratori che aumentano giorno per giorno, creando enorme disagio per l'apparato governativo e agli stranieri che trovano difficoltà nell'integrarsi.
La questione è molto delicata, sono stati effettuati anche tantissimi studi dal 1970 ad oggi che analizzano lo sfruttamento da parte di paesi ricettori della forza lavoro migrante e del loro consumo e quindi, si nota, un forte contributo nella crescita economica e nello sviluppo di questi paesi.
Si necessiterebbe quindi di politiche che gestiscono i flussi migratori, dal momento del loro arrivo nel territorio, alla loro permanenza, rispettando i diritti degli esseri umani, e organizzando legalmente questi flussi con dei patti con i paesi di provenienza dei migranti, lottando contro ogni discriminazione, sfruttamento o traffico di esseri umani.
Malgrado gli enormi sforzi per contenere il fenomeno, rimane una questione politica molto impegantiva. Bisogna quindi trovare delle soluzioni efficaci ed efficenti, e non rigide, che produrrebbero solo sofferenze sulla pelle di queste persone e porterebbe alla maggiore violenza e delinquenza.
Soltanto accordi e patti, secondo le necessità dell'economia europea da una parte e dall'altra secondo quelle degli esseri umani, a seconda delle loro qualifiche e specializzazioni, possono portare all'integrazione, ad una vita dignitosa e ad un mondo di pace e serenità.

sabato 1 marzo 2008

ABDELLAH MANYANI - PUO' UN ESPERTO IN COSE RELIGIOSE GUIDARE UN PAESE?

PUO' UABDELLAH MANYANI - N ESPERTO IN COSE RELIGIOSE GUIDARE UN PAESE?
csamezzacanaja 31 Luglio, 2007 11:41
Con questo articolo voglio fare alcune considerazioni sugli stranieri in Italia in generale e prenderà a guida d’esempio gli stranieri di Senigallia!Gran parte degli stranieri si trovano in Italia per migliorare le loro condizioni di vita e trovare una migliore condizione sociale e molti di loro provengono dai paesi del terzo mondo; portano con sé le loro tradizioni, la loro cultura e la loro religione e gran parte di loro ha conosciuto nel paese d’origine: la povertà, l’ingiustizia, l’arretratezza e l’analfabetismo.Spesso la loro presenza in Italia non migliora queste condizioni e i partiti italiani e le associazioni non riescono a fare dei programmi interessanti per la loro integrazione nella vita italiana e gli stranieri rimangono così isolati, lamentandosi dei troppi problemi senza sapere come affrontarli.Ad esempio i rappresentanti degli stranieri nel Comune e nella Provincia sconosciuti politicamente, cioè non hanno una storia politica ne culturale e non hanno attraversato dei periodi di contestazione; il problema è che quando gli stranieri vanno a votare non considerano le persone per le loro capacità e che hanno programmi e proposte per sperare di migliorare le loro condizioni, ma preferiscono sempre piccoli imprenditori o sono condizionati nelle loro scelte dal fattore religioso o di appartenenza etnica! Nella scorsa tornata elettorale per esempio sono stati eletti nel comune di Senigallia due stranieri aggiunti: uno del Bangladesh e una Rumena. Il primo è un lavoratore autonomo e la seconda ha una impresa di pulizie; nelle elezione precedenti aveva vinto un marocchino che era a capo di una cooperativa. Il consigliere aggiunto della Provincia è del Bangladesh ed è un lavoratore autonomo che è stato aiutato molto dal centro culturale islamico che aveva organizzato delle macchine per andare a prendere la gente dalle loro case e portarle a votare il loro prescelto in totale sfregio di chi si era candidato avendo anche le capacità per farlo.Allo stesso modo anche il rinnovo del direttivo dell’associazione Multietnica ha visto scendere in campo il centro culturale islamico che dopo la preghiera del pomeriggio si è recato in forze alla sede dell’Associazione per prendere in mano il direttivo che si stava rinnovando. Questi,a mio avviso, sono degli atteggiamenti riprovevoli che non hanno nessuna relazione con l’Islam e che anzi l’Islam deplora; non bisogna mischiare la religione e la politica perché la religione concerne la persona e il suo creatore e la politica concerne i rapporti della persona e della società in cui vive.E finisco il mio articolo con una domanda: può un esperto in cose religiose guidare un paese o essere a capo di un dicastero senza avere alcuna nozione di scienze politiche, o economiche ?

sabato 23 febbraio 2008

لقد أصبح اليوم يعيش الأجانب على عرق إخوانهم الأجانب أكثر من أي وقت مضى ،مستغلين الفقر و الحاجة ؛ ففي سينكاليا مثلا نجد مجموعة من اللصوص يمتصون دماء الناس بدون مراعاة ظروفهم الإجتماعية ،والغريب في الأمر هو أن من بين هؤلاء اللصوص مجموعة من دعاة الدين الإسلامي ، ففي كل قانون فلوسي نجدهم يتنافسون على الفريسة، بجلب عدد كبير من الشباب إلى إيطاليا و خاصة سينكاليا ،دون محاسبة أو مراقبة ،فيتسلمون مبالغ خيالية تصل أحيانا إلى إثنى عشر ألف أورو ،ويعدونهم بالسكن و العمل لكن الغريب في الأمر أنهم عندما يحطون أقدامهم هنا لم يجدوا عملا و لا سكنا ،فلهذا يجب على السلطات الإيطالية أن ترا قب هؤلاء و تعاقبهم خاصة أنهم يتسابقون كل سنة يضعون طلباتهم في المكاتب المسؤولة ؛

domenica 17 febbraio 2008

immigranti

Gli immigrati che hanno ricevuto finanziamenti adempiono ai loro doveri?
Al giorno d’oggi, grazie alle molte opportunità offerte dal mercato, dalle banche, dalle agenzie finanziarie, molti immigrati sono riusciti a migliorare la propria condizione economica, alcuni di loro hanno aperto delle piccole aziende e altri hanno intrapreso attività commerciali nei più svariati settori.

di Abdellah Manyani mediatore interculturaleQuesto miglioramento può essere spiegato dalla grande volontà di esprimere la propria personalità, la propria voglia di crescere da parte degli immigrati , di inserirsi sempre di più nel tessuto sociale partecipando alla vita economica, senza rinunciare ad esprimere la propria cultura. Tutto questo è un bene, ma la medaglia come si sa ha il suo rivolto, e ci si pone una domanda... ma, tutte le persone, immigrati, che hanno usufruito di una facilitazione economica riuscendo ad aprire attività o piccole aziende, adempiono poi a tutti i loro doveri?Questo è un quesito che potrebbe risultare poco chiaro, ma il seguente ragionamento ci aiuterà a comprenderlo.Basta essere a contatto con amici e persone ( quasi sempre immigrati alla ricerca disperata di un impiego) assunte in alcune di queste ditte come operai per rendersi conto delle condizioni in cui lavorano. Questa categoria di manodopera è purtroppo sfruttata da imprenditori che sentendosi in una posizione inattaccabile non rispettano le leggi e calpestano i diritti. Molti immigrati operai non vengono adeguatamente protetti dalle autorità, alcuni di essi spesso non conoscono i modi per difendersi e non ne posseggono gli strumenti.Accade anche che stranieri dello stesso paese di origine si trovino l’uno in condizioni di sfruttato e l’altro sfruttatore che non perde l’occasione di guadagnare.Da parte di alcune imprese c’è la specifica richiesta di assunzione di operai immigrati in modo da ridurre la paga base al minimo possibile, assumere in nero, e non pagare la liquidazione. Gli operai intanto continuano a lavorare, non avendo altra scelta per poter sopravvivere, aspettando che gli imprenditori mantengano le vane promesse di documenti regolari e messa in regola. E lo sfruttamento continua all’insaputa delle autorità.

Mia vita privata

Abdellah: ''Mi sono sempre interessato di politica''
Abdellah, conosciuto dai lettori di Vivere Senigallia per i suoi articoli di denuncia e di polemica, è un ragazzo marocchino che vive e lavora a Senigallia ormai da tre anni.Si è sempre interessato di politica, e si arrabbia quando qualcuno non rispetta i suoi diritti.

Abdellah in Marocco lavorava con suo padre in un’azienda agricola, ha fatto poi l’operaio in alcune fabbriche. È venuto via dal suo paese per cercare condizioni di vita migliori, che in lì non poteva trovare. La sua famiglia è rimasta in Marocco, ma ha due fratelli che sono emigrati come lui: uno sta ad Ancona dove fa il falegname, e un altro a Parigi dove fa il meccanico di macchinari agricoli.In Marocco Abdellah abitava in provincia di Settat, in una cittadina delle dimensioni di Senigallia. Qui però non stava bene. Come lui dice, quando dai paesi del terzo mondo sono andati via i colonizzatori (in questo caso la Francia), questi hanno fatto in modo che il sistema che vigeva prima rimanesse: non c’è ancora la democrazia, c’è corruzione, clientelismo e le elezioni sono truccate.Nel suo paese Abdellah si era fatto un’idea astratta e fantasiosa dell’Europa, ma poi quando effettivamente è arrivato in Italia ha capito che le differenze dal Marocco non sono poi tante.La prima attività del paese è l’agricoltura, ma anche il turismo conta molto: c’è in programma la sfida di far arrivare i turisti ai 10 milioni entro il 2010.Il modo di vivere è molto simile, anche se la gente è molto più amichevole tra di loro: c’è più povertà, ma c’è anche più solidarietà.Abdellah ha scelto proprio Senigallia perché qui aveva trovato un lavoro stagionale con contratto a tempo indeterminato offertogli dalla cooperativa multietnica. Però arrivato in Italia, quel lavoro non si è rivelato a tempo indeterminato, e Abdellah si è trovato a lavorare solo quando ce n’era bisogno. A Senigallia ha lavorato poi come operaio, giardiniere e muratore.Il lavoro è stato per Abdellah sempre un problema: in alcuni casi le aziende in cui provava a trovare impiego erano già al completo, ma è capitato anche che, nel caso di un’azienda di Falconara, il datore di lavoro gli adducesse scuse per non assumerlo richiedendo documenti non necessari.Per l’abitazione stessa storia: Abdellah ha sempre abitato con dei suoi amici, e ogni volta per cercar casa è un problema.Altro problema è la lingua, che ancora non parla bene, e preferisce parlare in arabo. Vive con ragazzi marocchini, legge riviste in arabo e scrive in arabo. Dice che la lingua per lui è ancora un ostacolo, ma è sempre riuscito comunque a trovare il modo per comunicare con la gente.In Marocco Abdellah si interessava di politica, e anche qui a Senigallia cerca di coltivare questo interesse. Nel ’92 si era iscritto giovanissimo al partito socialista marocchino, nel ’99 è diventato segretario della sezione giovanile del partito e nel 2001 ha fatto parte della segreteria nazionale del partito.A Senigallia ha partecipato a varie iniziative organizzate dal centro sociale Mezza Canaja. Ha partecipato anche con i ragazzi del centro ad una manifestazione svoltasi a Parigi lo scorso primo maggio.Abdellah ha trovato aiuto al Mezza Canaja dove è stata istituita l’ambasciata dei diritti che cerca di rispondere ai problemi degli stranieri. Lui ha usufruito dell’ambasciata per denunciare un suo connazionale che non lo aveva pagato. Lo stesso aiuto l’aveva cercato alla CISL, ma aveva visto che le cose andavano per le lunghe.Abdellah è molto critico nei confronti di chi ha la capacità politica per far qualcosa, ma che non fa il suo dovere. La sua è una critica alle istituzioni, al comune e alle associazioni stesse.Dice che il comune non fa quasi niente per gli stranieri, il primo esempio che salta agli occhi è la richiesta inascoltata di una moschea nella quale poter pregare. Inoltre ritiene che l’associazione multietnica abbia avuto negli ultimi anni poco ricambio e che non aiuti veramente gli stranieri.Alla domanda se vive bene a Senigallia, Abdellah risponde che no, non vive bene, anche se è consapevole che da altre parti vivrebbe peggio. Ma come potrebbe viver bene a 34 anni, senza una famiglia, costretto a vivere con qualche amico, non avendo un lavoro sicuro, con gente che si disinteressa dei suoi diritti?
Articolo di Giulia Angeletti su viveresenigallia